A Lampedusa con Maura

Estate 96

Sotto il sole camminare,
nell’isola sul mare:
entrare nel piccolo cimitero
per capire se l’uomo
esiste davvero.
Scavare con l’unghia
la pigna di un cipresso,
ignorando il rancore
del tuo passo,
alle mie spalle.
Camminare sotto il sole,
nel calore di un cielo senza amore.
E trascinare il mio cuore,
per quanti metri ancora?
Ritentare di vivere con te.

Con Wilma

Milano, 1.10.96

Il nostro amore
è una città di confine,
arrampicata sul pendio
che scende al mare.
Le case antiche
abitate da scarafaggi:
pochi gli esseri umani
capitati lì per caso,
o per forza,
che aspettano solo
di passare la frontiera.
Il nostro amore ha il profumo
della lavanda selvatica,
che si consuma lentamente sugli steli,
e cade a terra in autunno
nella nostalgia struggente
del mare lontano.

Mamma

Milano, 21.10.96

Ti ho cercato
nel silenzio del bosco,
dietro la lastra cangiante
in labradorite, nel piccolo
cimitero campestre
di Brunello.
Alla fine del viottolo freddo
e umido per Santa Maria:
"Posuerunt me custodem",
sul cippo slabbrato
della Vergine,
aspettando un tuo segno.

Mi hai sorriso
a Castelseprio,
nel volto di Nella,
in una flûte
di Laurent Perrier Rosé,
stappato in macchina
il giorno del suo compleanno.
Negli occhi limpidi di lei
l’azzurro dei cieli alti
e dei nevai.

Milano

Milano 25.6.98

Sembra incredibile, ma anche qui
tra le case basse e fatiscenti,
e i giardinetti stenti,
Esselunga dispensa sterili alimenti
in vuoti a perdere:
anche qui la Morte
si prende una rivincita.
Niente rinascite miracolose,
solo misere scomparse
difficoltose senza storia,
consumatori consumati
dal consumismo,
ingannati dal Comunismo,
ribattezzàti nel segno dell’Europa.

Una donna

Milano 26.6.98

Una donna è stata con me
in ogni angolo di questa città.
Mi appare come un fantasma
del mio passato di studente,
militare disoccupato, correttore di bozze,
copywriter, marito frustrato e
divorziato.
Mi accompagna come
un sudario di ricordi, che conserva
l’impronta incerta della vita.

19.10.98

Anche a quest’ora,
sotto la pioggia
battente di ottobre,
ci sono vecchietti bagnati
che salgono sui tram,
spediti per commissioni
in qualche angolo
sperduto di Milano.

Hanno sacchetti
di plastica in mano,
con dentro
il magro bottino
del loro viaggio:
in tasca, sopra al cuore,
una schedina del
SuperEnalotto…

Samadhi (Illuminazione)

Milano, ottobre 99

Un lampo.
E il filo d’erba
riconosce il suo verde,
il gatto la sua coda,
io la mia vera natura.

Seminario di Vito a Bologna

20.2.2000

Nella campagna di Bologna,
a Manzolino,
un’allodola scherzosa
saluta la mia compagna di oggi.
Nel suo ventre fertile,
che si apre alla primavera,
Rossana nasconde un bambino

Villa del Butori
Colle di Compito, Lucca

12.3.2000

Riposate in pace
poveri morti
sul Colle di Còmpito.
Il freddo allenta la sua morsa,
mentre la sera scende tra gli ulivi.
Non ho bisogno che tu sia vicino
per sentire la natura prendere una forma:
quella del mio bambino, nel tuo grembo

L’attesa

Caidate, agosto 2000

Mio padre taglia l’erba
con la falciatrice elettrica.
Un lungo filo lo collega
alla presa di corrente.
Va su e giù, avanti e indietro,
sul prato tra le palme
e i cespugli dell’azalea,
i pini e l’agrifoglio,
Coi pantaloni corti
e una polo di lana
aspettando
che suo nipote
venga al mondo
dal ventre di Rossana.

Caidate, agosto 2000

Non ho più stimoli,
altro interesse,
che l’altalena
insulsa dei titoli di Borsa.
Continuo a cercare
nelle mie preghiere
la combinazione
vincente: sei numeri a caso,
per diventare miliardario.
Intanto i piccoli margini
positivi dei fondi
comuni d’investimento
m’incoraggiano all’home banking,
per amore di Davide.

Condivisione

Caidate, ferragosto 2000

Vorrei condividere con te,
padre, ancora una volta
le difficoltà della mia vita.
Cerco disperato, contro il tempo
che ti uccide, la tua lucidità.
Trovo la tua vecchiaia stanca,
come una sconfitta,
l’abbiocco sotto la veranda,
alle undici di mattina,
mentre Rossana colora
ostinata i suoi mandàla.
Nel cielo il rombo sempre più vicino
degli aeroplani di Malpensa,
la loro sagoma scura,
pesante e minacciosa.
Non t’importa più di niente
della vita: vorresti solo
che io fossi felice.

Per Rossana

Caidate, ferragosto 2000

Ti ho presentato a mia madre,
tenendoti per mano,
nel piccolo cimitero di Brunello
davanti alla parete delle sepolture.
Un attimo rubato
al sonno del meriggio,
mentre papà ci aspetta
a casa per decidere
cosa mangiare questa sera.

A Pietro

Settembre 2000

Sei sparito anche tu,
folletto strano dei boschi,
con il tuo occhio di vetro,
inghiottito dalla natura violenta
sul trabiccolo schiantato,
in una curva per Mornago.

Storia d’emigrazione
e lavoro all’estero,
arrivi qui dalla Sicilia
e regali un fiore
alla tua compaesana Rossana,
per il suo bambino.

Ora sei, anche tu,
solo una semplice
voce del bosco.
Il tonfo di una castagna matura,
il passo di uno scoiattolo.